Destinazione del rifiuto operazioni di recupero R

Le operazioni di recupero R, in accordo con la normativa europea e italiana sulla gestione dei rifiuti (in particolare la Direttiva 2008/98/CE e il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), mirano a massimizzare il valore dei materiali di scarto, trasformandoli da rifiuti a risorse, riducendo così la dipendenza dalle materie prime vergini e minimizzando l'impatto ambientale. La classificazione delle operazioni di recupero è dettagliata nell'Allegato C della Parte IV del D.Lgs. 152/2006, noto anche come elenco delle operazioni R.
Contesto e Obiettivi Generali delle Operazioni R:
Le operazioni di recupero si inseriscono in una logica di economia circolare, promuovendo la prevenzione, il riutilizzo, il riciclaggio e altre forme di recupero dei materiali e dell'energia. L'obiettivo primario è deviare i rifiuti dalle discariche, riducendo il consumo di energia e le emissioni di gas serra associate alla produzione di nuovi materiali.


Codice
Descrizione
R1
Utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia
R2
Rigenerazione/recupero di solventi
R3
Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e le altre trasformazioni biologiche)
R4
Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici
R5
Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche
R6
Rigenerazione degli acidi o delle basi
R7
Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti
R8
Recupero dei prodotti che provengono dai catalizzatori
R9
Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli
R10
Incenerimento a terra
R11
Utilizzazione dei rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10
R12
Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11
R13
Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei unti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)
Codice
R1

Questa operazione è cruciale per il recupero energetico dai rifiuti. Comprende gli impianti di incenerimento che, oltre a ridurre il volume dei rifiuti, generano energia elettrica e/o calore (cogenerazione), spesso convogliati nelle reti di teleriscaldamento. Rientrano in questa categoria anche la pirolisi e la gassificazione, processi termici che convertono i rifiuti in combustibili gassosi o liquidi utilizzabili per la produzione di energia. L'utilizzo di biomasse derivate da rifiuti, come scarti agricoli o forestali, per alimentare centrali termiche o impianti di produzione di biogas, è un ulteriore esempio di R1.

R2

Si concentra sulla rigenerazione e il riutilizzo di solventi esausti, particolarmente rilevante per settori come l'industria chimica, farmaceutica e delle vernici. Attraverso processi come la distillazione frazionata, i solventi vengono purificati dalle impurità e resi nuovamente idonei all'uso, riducendo la necessità di produrne di nuovi e minimizzando la dispersione di sostanze potenzialmente nocive.

R3

Questa categoria è fondamentale per la gestione dei rifiuti organici. Il compostaggio trasforma la frazione organica dei rifiuti solidi urbani e gli scarti verdi in compost, un ammendante utile per l'agricoltura e il giardinaggio. La digestione anaerobica, invece, avviene in assenza di ossigeno e produce biogas (utilizzabile per energia elettrica e calore) e digestato, un residuo ricco di nutrienti che può essere impiegato come fertilizzante. Esempi concreti includono il trattamento dei fanghi di depurazione e degli scarti alimentari per la produzione di queste risorse.

R4

Questa operazione è alla base del riciclo dei metalli, un settore di grande importanza economica e ambientale. Include il recupero di alluminio, ferro, rame, acciaio e altri metalli preziosi da rottami metallici, veicoli a fine vita, elettrodomestici dismessi (RAEE) e imballaggi. Questi materiali vengono rifusi e trasformati in nuovi prodotti, con un notevole risparmio di energia rispetto alla produzione da minerale primario.

R5

Questa categoria abbraccia il recupero di materiali non metallici, come il vetro (bottiglie, contenitori), la ceramica, e soprattutto gli inerti da costruzione e demolizione (calcinacci, cemento, mattoni). Questi materiali possono essere riutilizzati come aggregati per nuove costruzioni, sottofondi stradali o riempimenti, riducendo l'estrazione di nuove risorse naturali e il consumo di spazio in discarica.

R6

Si riferisce al trattamento di soluzioni acide o basiche esauste, provenienti da processi industriali, per purificarle e renderle riutilizzabili. Questo evita lo smaltimento di sostanze corrosive e riduce la necessità di produrre nuove quantità di acidi e basi, con benefici sia economici che ambientali.

R7

Questa operazione mira al recupero di materiali e sostanze impiegate per la depurazione di acque, aria o suolo. Un esempio significativo è il recupero di catalizzatori industriali o di materiali filtranti che, dopo aver svolto la loro funzione, possono essere rigenerati o da cui possono essere estratte sostanze utili.

R8

Specificamente dedicata al recupero di metalli preziosi (come platino, palladio, rodio) o altri materiali di valore presenti nei catalizzatori esausti, ad esempio quelli automobilistici o industriali. Questa operazione è economicamente vantaggiosa e riduce l'impatto ambientale legato all'estrazione di questi metalli rari.

R9

Il recupero degli oli lubrificanti esausti è un'operazione cruciale per prevenire l'inquinamento ambientale. Attraverso processi di raffinazione, gli oli usati possono essere trasformati in oli base rigenerati di alta qualità, oppure impiegati come combustibile in impianti specifici, o ancora per la produzione di bitumi.

R10

Questa operazione include l'utilizzo di ammendanti, correttivi o fertilizzanti derivanti dal trattamento di rifiuti organici o fanghi, che vengono applicati al suolo per migliorarne la fertilità, la struttura o per favorire il recupero di aree degradate o inquinate.

R11

Questa categoria funge da "ponte" e indica l'ulteriore utilizzo di materiali che sono già stati sottoposti a una prima operazione di recupero. Un esempio tipico è l'utilizzo di combustibili derivati da rifiuti (CDR) prodotti tramite R1, che vengono poi impiegati in cementifici o centrali termoelettriche.

R12

Questa operazione si riferisce a tutte le attività preliminari che preparano i rifiuti per le successive fasi di recupero. Include la raccolta differenziata, la selezione manuale o meccanica, la triturazione, la compattazione, l'essiccazione o la granulazione dei materiali, tutte operazioni volte a ottimizzare il processo di recupero vero e proprio

R13

Questo punto chiarisce che anche lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti, in attesa di essere sottoposti a un'operazione di recupero, è considerato parte del processo. È fondamentale che tale deposito sia gestito in conformità alle normative per prevenire impatti ambientali.



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